Si era nei primi anni 2000 quando Viviana Vignandel e il marito Alain Lanot avevano scelto le belle colline dell’Oltrepò Pavese, in località Fortunago, per realizzare il loro progetto di vita. E certo, la loro idea di costruire una casa secondo la tecnica della bioedilizia, con paglia, terra e argilla, aveva suscitato curiosità; ne avevano parlato le persone e i giornali.
La casa, di circa 400 metri quadrati, con la struttura, i pilastri, le travi e le capriate in legno francese, il tetto isolato con ballette di paglia e coppi di recupero, resiste ai lustri e sembra godere di ottima salute.
A un’idea così “originale”, ispirata da un profondo sentimento di bio-sostenibilità, hanno fatto da cornice, fin da subito, la coltivazione, sui 4 ettari di proprietà, di ortaggi, frutti, e l’allevamento di animali da cortile, ovviamente seguendo le regole della coltivazione biologica. Tutto il risultato di tanto appassionato lavoro, insieme a quanto la natura regala da sé, erbe spontanee aromatiche, bacche preziose, piccoli frutti dei rovi, è trasformato in composte, giardiniere, gelatine, salse. Una dispensa ricchissima alla quale attingere per i pranzi e le cene dei tanti avventori di questo posto dal cuore condivisibile.
Alla Casa di Paglia si organizzano incontri su svariati temi che spaziano dalla letteratura, all’arte, al rito del tè, alle tradizioni di campagna sia culinarie che di cultura, religione, scienze, vini e viticoltura, degustazioni.
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