Ra Canva è facile che diventi un posto del cuore, e non esiste fotografia, anche se scattata da professionisti, che gli renda giustizia. Perché l’atmosfera, avvertibile con tutti i sensi, non è instagrammabile, si può vivere e condividere solo lì. Ci si trova davvero tutto e in tutte le stagioni è un’esperienza diversa e sempre gratificante, appagante.
Definito agriturismo, in realtà, ci si rende conto che è un termine riduttivo perché, è vero, il menu non è alla carta e si viene serviti tutti contemporaneamente, ma l’eleganza del servizio e la raffinatezza dei piatti indurrebbero a pensare a tutt’altra definizione.
“Ra Cànva da Berto”, è il nome completo in omaggio a Umberto Giorgetti che negli anni ’70 aveva trasformato la vecchia bottega dei genitori in cantina e del quale oggi sono i figli Dede (Maria Adelaide) e Paolo, con i nipoti Laura, Roberto ed Elisabetta, continuatori di una certa idea di accoglienza.
Siamo ai piedi del Penice, nella minuscola località di Bogliassi, e già arrivarci suggerisce un’idea di vacanza, in estate accoglie il giardino che è un tripudio di colori, un’apparente selva fiorita che, osservata dall’interno, tradisce la sua ricercatezza, e pranzare, o cenare, nel cortile esterno, è davvero una coccola per se e per i propri commensali.
Nelle stagioni meno buone, la sala interna, con mattoni a vista e mobili restaurati, confermano l’impressione di trovarsi a casa della nonna, si, ma in giorno di gande festa. La cucina avvalora la sensazione, dai salumi prodotti in proprio e le giardiniere con le verdure dell’orto, passando per gli immancabili ravioli e il brasato cotto a puntino, che si sfalda da solo, ai dolci, alla caraffa dal quale versare vino rosso della casa (quello vero), da un uvaggio insolito e originale di Barbera, Croatina e Ciliegiolo, all’acqua della fonte, agli zuccherini dopo il caffè, tutto rimanda a un’idea del vivere bene.
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