Certo di buona volontà e caparbietà, Alessio Brandolini, nel decidere della sua vita e del farne un tutt’uno con la storia della famiglia, ne ha investite tante. Se avesse avuto meno carattere, meno padronanza di sé, meno attaccamento alle sue radici, avrebbe seguito il volere del padre Costante che, pensandosi l’ultimo anello della catena di generazioni dedite al lavoro della vigna, sognava per il suo pupillo, un lavoro in banca, che la terra è bassa e dura da far rendere.
Ma Alessio, classe 1982, ha sentito d’essere figlio di Costante e dei suoi avi, figlio dei colli grandiosi e dolci di San Damiano al Colle, ha capito che non avrebbe voluto dedicarsi ad altro. Si è dunque messo in gioco in esperienze formative, come la zonazione del Chianti Rufina col prof. Attilio Scienza, e stage in alcune grandi aziende del Chianti, piemontesi (Fontana Fredda) e in Oltrepò Pavese presso l’azienda Doria. Ha compiuto viaggi studio in Italia (Franciacorta, Valtellina, Valpolicella, Montalcino, Chianti Classico, Bolgheri) e all’estero (Borgogna e Bordeaux).
3 Metodo Classico rigorosamente Blanc de Noir, 3 bianchi e 5 rossi, sono oggi le tipologie prodotte senza l’utilizzo di concimi di sintesi in vigna e con criomacerazione e lunghe soste sulle bucce in cantina.
Il Soffio, Il Beneficio, Il Campetto, Luogo d’Agosto, I Ger, I Prà, sono null’altro che i nomi antichi delle vigne, riportati sulle inconfondibili etichette opera dell’artista Beppe Pasciutti di Sartirana. Ripropongono i colori autunnali e l’estetica stigmatizzata delle colline, sfondo per i caratteri originari della scrittura assiro babilonese precuneiforme, rappresentanti il cielo, la terra e l’acqua. I triangoli alludono al superamento dei caratteri originari, al divenire. A ciò che, il frutto di cielo, terra e acqua, diventa in cantina.
Servizi
- Visite in cantina
- Wine Experience
