A San Damiano al Colle, nella parte più a oriente dell’Oltrepò Pavese, troviamo un “rossista” d’eccezione, è Claudio Bisi che ama il Barbera, e lo dice chiamandolo al femminile, con quel vezzo linguistico che viene da lontano.
Ci si appresta a festeggiare i cento anni da quando nel 1926, il nonno Emilio aveva acquistato un piccolo appezzamento solo in parte vitato, nel comune di Montù Beccaria, nominato Roncolongo. Si trovava in una delle zone maggiormente apprezzate nel circondario e non è un caso che tutto sia nato da lì e che, ancora oggi, il Barbera fiore all’occhiello dell’azienda di Claudio porti quel nome, nasca da quelle zolle.
I Barbera di Bisi provengono da cru e, sia il Pezzabianca che il Roncolongo, raccontano, nell’intensità, la personalità spiccata di singoli vigneti baciati dalla fortuna.
Una passione, quella per la Barbera, che si estende alle altre uve tipiche della zona, delle colline sul confine con il Piacentino, in trenta ettari vitati, non accorpati ma situati in tre comuni diversi. Unica concessione alle uve bianche, è un appezzamento di Riesling Renano che, insieme al tradizionale Pinot nero vinificato in bianco e frizzante, conferma la filosofia rigorosa e senza fronzoli, biologica, dei Bisi.
Una delle circostanze fortunate è stata, nel 1994, l’incontro con Leonardo Valenti, professore al dipartimento di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Milano. Ricercatore, conoscitore della viticoltura oltrepadana, Valenti è stato incaricato della consulenza aziendale di Bisi. Un connubio di opportunità vincenti, intreccio tra scienza ed ottimo materiale viticolo ed umano che consentono al professore di suggerire osando per ottenere, insieme ai Bisi, i risultati in bottiglie di pregio.
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