Cantina

Bruno Verdi

Paolo Verdi, settima generazione di coltivatori di viti in Canneto Pavese, era molto giovane quando il papà Bruno se n’è andato lasciandogli in eredità un’azienda che cominciava a cambiare i connotati, e a lui è toccato, dal 1985, il compito di trasformarla da azienda commerciale in azienda agricola. Ha avuto, fin da subito, l’ambizione di produrre vino “diverso”, di mirare all’eccellenza e, supportato da mamma Carla, è stato alunno disciplinato di un territorio in cammino. Ha frequentato cantine ed enologi, a tutti ha chiesto consigli, e poi ha sperimentato, con la caparbietà di chi vuole imparare, a costo di sbagliare.

Nella sua produzione, spiccano tre cru, di cui il Cavariola è bandiera dell’azienda e del territorio, un vino da una vigna nella quale convivono da molti decenni, in ordine sparso, Croatina, Uva Rara, Barbera e Ughetta di Canneto (o Vespolina), ceppi anche d’età diversa che occupano lo spazio in maniera anarchica restando indomabili alla macchina e pretendendo dal coltivatore un tempo maggiore di cura.

Cavariola e Vergomberra, il Metodo Classico DOCG, sono sinonimo di alta qualità in Oltrepò Pavese, in Italia e anche all’estero, vini che hanno fatto la strada, alle altre etichette, degne rappresentanti di una passione e di una tradizione che arrivano da lontano e da tramandare ai posteri.

Affiancato e sostenuto da sempre dalla mamma Carla, dalla sorella Monica e dalla moglie Enrica, oggi Paolo si avvale anche dell’aiuto del figlio Jacopo che dopo gli studi di agraria all’Istituto Gallini di Voghera, ha iniziato a lavorare in cantina, mentre Laura frequenta la facoltà di Enologia a Piacenza. L’ottava generazione di Verdi, quindi, sta già scaldando i motori per dare continuità a una realtà molto rappresentativa del territorio.

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