È lungo trecento anni di vigna il doppio filo che lega i Calvi di Castana al vino. Trecento anni da quando il nome dell’antenato Pietro compare scritto nel Teresiano come proprietario fondiario in Castana, Oltrepò Pavese. Valter è il penultimo anello della catena, avendo già lasciato il testimone al figlio Davide, classe 1984, delegando a lui le parti più impegnative e per certi versi fuorvianti dal lavoro del vignaiolo.
Ha ceduto a Davide l’amministrazione, il marketing, molto del lavoro in cantina, tenendo per sé ciò nel quale più si identifica: le vigne. Sette vigne che diventano altrettanti vini, cru, diremmo usando la classificazione francese, ma che qui si chiamano semplicemente Buttafuoco Doc, Pinot Nero Doc, Sangue di Giuda Doc, Bonarda… sempre nel rispetto della tradizione, fil rouge di una filosofia di vita. Storica è la produzione, dal Buttafuoco (il Montarzolo aderisce al disciplinare del Club del Buttafuoco Storico), al Tamburin, da sempre ottenuto in azienda dalla vinificazione in rosa di Uva Rara, al Don Angelo, Buttafuoco della vigna Colomba, al Bianco del Bosco, al Riesling Italico, al Pinot Nero in bianco, da pressatura soffice ancora leggermente frizzante come, appunto, ha dettato la consuetudine del luogo.
Davanti all’azienda Calvi di Castana passa la Via degli Abati, alternativa più breve alla Francigena, tra Pavia a Lucca. Non è leggenda che Valter si intrattenga con i viandanti d’oggi, offrendo un bicchiere di rosso, magari nella storica scodellina bianca che, da queste parti, e per il Buttafuoco soprattutto, è stata recuperata dai meandri della memoria contadina più autentica.
Servizi
La cantina organizza su richiesta Pic nic in vigna
- Visite in cantina
- Shop
- Wine Experience

