La Piotta, un nome che deriva direttamente dal passato con diverse e tutte legittime interpretazioni, e dato di sapere se, in quell’appellativo, c’era del buono o del burlesco: quel nome e quella cascina, sono appartenuti, per tempi lunghi, al mondo dell’ineluttabile.
Immersa nel verde dei declivi che, da queste parti, suggeriscono stupori più che altrove, viveva del suo essere periferica, circondata da boschi, prati e campi, in una dimensione, “altra” rispetto al contesto vitato delle molte colline intorno, fino a quando Luigi Padroggi, classe 1925, rispondendo alla necessità di staccarsi dall’azienda degli avi, la guardò come luogo dove fosse possibile allestire vendemmie.
1985, è l ’anno al quale risalgono i primi impianti di Croatina, Pinot nero, Riesling, Barbera, tipologie che, in queste terre ad alta vocazione viticola, hanno impegnato anche Gabriele e Mario, con il papà Luigi, nella produzione di vini tipici oltrepadani, assecondati ad un lavoro onesto, dettato da poche e fondamentali regole.
Un’ulteriore svolta è avvenuta con l’entrata in azienda dei cugini Enrico (in vigna) e Luca (in cantina e nel marketing). 89/90 è la linea di vini interamente dedicata alle uve provenienti dai vitigni internazionali più rinomati e, nella scelta dell’etichetta, alla terza generazione. A Luca (nato nel 1989) e a Enrico (1990) si deve quel salto di qualità che fa la differenza tra un buon vino e un vino buono. Perché un vino buono non solo piace ma è buono con la terra che lo produce, la rispetta, è quindi biologico, di più, vegano.
MISundersanting (minimo intervento) è la linea di tre vini da Riesling Italico, da sempre coltivato su queste colline e interpretato in due rifermentati in bottiglia e un macerato. Interessanti da provare, da capire. Completano, insieme alla Riserva Don Luigi dedicata al nonno, la più tradizionale produzione aziendale di Spumanti rigorosamente da Pinot Nero e delle altre tipologie legate a doppio filo con la tradizione.
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