Cantina

Torre degli Alberi

È uno dei luoghi d’Oltrepò in cui la storia batte molto forte e le memorie rimandano alla semplicità di belle persone che la storia l’hanno fatta. Manca dal 2017 Luchino e dal 2019 Francisca e manca lo sguardo che, dai loro occhi azzurri, puntava lontano, la loro disponibilità, il racconto, le innumerevoli iniziative che li ha visti sempre attivi, ben oltre i novant’anni.

Erano persone d’intelletto e sensibilità sopraffini, ma anche persone del “fare”. L’azienda agricola è nata per volontà di Luchino stesso, partigiano Maino, immediatamente dopo la guerra. Il suo modo per dedicarsi ad altro, nelle terre vissute dagli avi, rimanendo sordo ai richiami della politica e della ribalta sociale. E sono terre sui 500 metri, dove l’egemonia della vite lascia spazio ad altre colture e ai boschi, in un paesaggio dolce e variegato.

Si è sempre fatta sperimentazione, a Torre degli Alberi. Sperimentava anche Francisca che, ancora ottantenne, si dedicava alla tessitura su vecchi telai di filati colorati con le erbe tintorie. E poi si era provato, antesignani anche in questo, a coltivare, nei primi anni 2000 qualche filare di lavanda producendone in proprio l’olio essenziale.

L’azienda agricola, da qualche decennio condotta dagli eredi Dal Verme, Camillo e Giacomo, accosta all’allevamento allo stato semibrado di vacche Limousine, quello di galline per la produzione di pulcini di alta genetica.

La viticoltura è un progetto più recente, risale al 2009 quando è stato impiantato un vigneto di circa 4 ha a Pinot Nero, pensando alla produzione di solo Spumante Metodo Classico ottenuto secondo le normative delle buone pratiche biologiche.

Alta densità di impianto (4.000 ceppi per ettaro), inerbimento e allevamento Guyot, nessun uso di trattamenti chimici, ma concimazione con letame prodotto in azienda e lotta alle malattie con prodotti di copertura (che rimangono all’esterno e non entrano nel ciclo vitale della pianta) consentono di ottenere 80 quintali di uva per ettaro che diventano circa 20.000 bottiglie l’anno di Metodo Classico 100% Blanc de Noir.

Tre Millesimati (Brut, Pas Dosé e Cruasè) e una Riserva, sono i 4 moschettieri Dal Verme, e c’è da credere che, così rispettato anche in cantina, libero di esprimere la propria natura elegante e determinata, monsieur le Pinot Noir, rivela la sua lama liquida di fioretto, spada e anche sciabola, sempre capace di stupire.

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