Una Provincia a grappolo d’uva
Era stato Gianni Brera, giocoliere con le parole, inventore di un nuovo linguaggio divertito, a definire, quella di Pavia, “una provincia a forma di grappolo d’uva”. Allora, tutti a dirsi che è vero, basta guardare la cartina, e la strana forma, allusiva, appare pendere dalla Lombardia.
L’Oltrepò, nella punta a sud, appare come un ulteriore grappolo, una sorta di grappolo nel grappolo, che significa possedere nella propria morfologia, nel proprio DNA di territorio, un destino già segnato, un imprinting al quale è impossibile sfuggire.
È, quella dell’uva e del vino, carta d’identità del luogo. Il turista ci arriva e ne rimane impressionato: collina dopo collina, le viti si estendono a perdita d’occhio.
Rigogliosi vigneti e storiche Cantine
L’Oltrepò Pavese è famoso per il suo paesaggio collinare che si dipana in una serie di dolci rilievi, offrendo panorami che sono un vero e proprio incanto per gli occhi. Le colline sono coperte di vigneti rigogliosi, Il clima temperato e il terreno fertile fanno dell’Oltrepò Pavese il luogo ideale per la viticoltura.
Qui, la tradizione enologica si perde nella notte dei tempi, con una storia che racconta di vini apprezzati già in epoca romana.
Valli, fiumi e paesaggi che incantano
Andare in Oltrepò Pavese, è, dunque indirizzarsi di primo acchito, alla fascia collinare che è la più ampia e la più caratteristica: si sviluppa in numerose valli e vallette, nate intorno ai torrenti dai nomi più disparati, non solo parallele ma spesso trasversali tra loro, sicché il peregrinare diventa spesso girovagare in un senso e pure nell’altro, come in una sorta di ricognizione della terra e della mente.
Ma, “Oltrepò Pavese”, è anche una prima fascia di pianura, a forma di mezzaluna che, per trecento chilometri quadrati, dal grande fiume si estende fino alle prime propaggini collinari, e un’altrettanta ampia zona montana, nella parte più a sud, incuneata tra il Piemonte e l’Emilia e sviluppata sull’Appennino Ligure. Precisazione doverosa perché, la diversa posizione geografica, influenza il paesaggio, caratterizzando tutto il territorio, divenendo, essa stessa, valore aggiunto.
Dall’atmosfera fluida, di fiume, della pianura, con gli immancabili pioppeti, gli sterminati campi di cereali e ortaggi, la tipica nebbia frutto dell’elevata umidità, passando per le suggestioni delle vigne e delle vedute di collina, ci si ritrova, tornante dopo tornante, alle cime del monte Lesima (1724 m), del Chiappo (1700 m) o di Colletta (1494 m), in un mutare di impressioni, cultura, tradizioni, che rappresentano il variegato mondo di questa regione.