È un autentico rifugio di montagna, a 1.700 metri, conferma della varietà di una terra, l’Oltrepò Pavese, che dalla pianura lungo il Po, sale, passando per l’ampia zona collinare, fino all’Appennino. Ci troviamo in cima al Monte Chiappo, sulla Via del Sale, dove i ghiribizzi della geopolitica hanno voluto s’incontrassero tre province che sono anche tre regioni (Emilia, Lombardia e Piemonte) e, appena più distante, c’è la Liguria, nelle giornate terse se ne vede il mare.
È anche l’emblema del senso di comunità e di quanto sia possibile, a volte, realizzare i sogni. A sognare il rifugio riaperto, vissuto da camminatori o da avventori in arrivo con la seggiovia da Pian del Poggio, è stato per lunghi anni Davide Gatti, frequentatore assiduo del monte fin da ragazzino, tanto da immaginare di poter un giorno diventarne il punto di riferimento. E dunque, dopo anni di chiusura, nella primavera del 2023, insieme alla compagna Carola Candela, ne hanno ottenuto la gestione realizzando la visione sua e dei molti che salgono sul Chiappo, in solitaria, in compagnia, in gruppi.
Insieme a un gruppo di amici, tutti impegnati in altri mestieri, riescono a mantenere aperto il rifugio, almeno la domenica tutto l’anno, con aumento di giorni nella stagione delle camminate, soprattutto in agosto. Offrono servizio bar e piccola ristorazione (polenta, lenticchie, salsiccia, formaggi, salumi, zuppe di verdura accompagnati da vino o bibite), organizzano escursioni, eventi, anche concorsi fotografici, per valorizzare il contesto appenninico attrattivo e ameno nel quale il rifugio si trova.
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- Ristorazione