Filiera, Mga, Classese: al Consorzio un plebiscito ha votato la svolta

21 Febbraio 2025

Due cambiamenti epocali sono stati votati dall’Assemblea dei Soci del Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese, riunitasi in convocazione ordinaria e straordinaria giovedì 20 febbraio 2025: un nuovo statuto, nel segno dell’equilibrio, della trasparenza e della filiera, e un nuovo disciplinare per la DOCG.

Il nuovo statuto configura una soluzione assolutamente innovativa in Italia per risolvere in larga parte una criticità del sistema di rappresentatività nei Consorzi di Tutela, ovvero la discrepanza tra le aziende piccole, che in termini numerici rappresentano sempre la maggioranza, e quelle più grandi, che pur se numericamente inferiori pesano molto di più producendo più prodotto.

La centralità della filiera, che è diventata parola chiave del nuovo corso del Consorzio, si traduce invece in una premialità che, applicando un moltiplicatore pari al 25%, riconosce il valore intrinseco e di immagine alle imprese che svolgono tutte le fasi della produzione, che avranno così un maggior peso.

Per la prima volta, in Oltrepò Pavese, si adotta inoltre un criterio di proporzionalità perfetta tra denunciato (uve, ettolitri di vino prodotto, ettolitri di vino imbottigliato), quota pagata al Consorzio e numero di voti disponibili in Assemblea. Tale criterio riporta tutti i soci sullo stesso piano e consente maggiore trasparenza ed equilibrio, superando alcuni significativi squilibri tra le fasi produttive e accogliendo con maggiore efficacia le disposizioni di legge che promuovono la democraticità in ambito consortile.

La seconda importante votazione ha invece riguardato il disciplinare dell’Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG; se a livello di contenuti i Soci avevano già raggiunto un’importante risultato legato ai parametri qualitativi, l’Assemblea odierna ha integrato le modifiche già approvate con due elementi fondamentali. Anzitutto un nuovo nome, che ha lo scopo di dare identità e distinzione al metodo classico, evitando l’attuale inevitabile confusione con le altre numerose denominazioni oltrepadane e consentendo di avviare politiche di promozione e posizionamento sui mercati nazionale e internazionale maggiormente efficaci. In seconda battuta, l’introduzione per la prima volta delle MGA — Menzioni Geografiche Aggiuntive — che congiuntamente alle regole più rigide consentono di dare particolare visibilità alle aree maggiormente vocate.

La scelta è andata su “Classese”, un marchio con quasi mezzo secolo di vita.