Cantina

Marco Vercesi Wines

Erano due e nel tempo sono diventati cinque, gli ettari a vite dai quali, sulle colline scoscese di Montù Beccaria, Marco Vercesi ricava le sue circa 10.000 bottiglie di vini pregiati. La sua attenzione è sempre stata rivolta alla qualità partendo dalla valutazione degli appezzamenti dei terreni, tutti diversi e in posizione diversa, dal loro potenziale secondo l’esposizione e la conformazione.

Vignaiolo iscritto alla Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), nella quale ha ricoperto la carica di consigliere nel Consiglio Direttivo della FIVI per due mandati dal 2016 al 2019, è la personificazione del vignaiolo a cui la federazione allude: self mad man, dopo gli studi di agraria al Gallini di Voghera, si è dedicato all’azienda di famiglia e ancora vive nella casa gialla degli avi in Frazione Crosia, datata 1900, e ancora crede, e vi si applica, nella poesia della terra, nella soddisfazione che dà il duro lavoro.

Le uve che coltiva si contano sulle dita di una mano, sono le tipiche del posto e rispondono ai nomi di Croatina, Barbera, Uva Rara, Vespolina, Pinot Nero e Chardonnay, che trasforma in vini di nicchia, eleganti, dalla forte personalità, che si ricordano: Borlano, il Buttafuoco riserva dall’omonima vigna, il Re di Bric, ormai divenuto un’icona dei rossi oltrepadani, prodotto con almeno l’80% di Croatina alla quale aggiunge una piccola parte di Merlot, il Sandonè, che nel nome si riferisce alla locuzione storpiata dai locali anziani che proprio non riuscivano a pronunciare Chardonnay. Nato nel 1996, anche questo bianco da cloni francesi coltivati nel vigneto sotto casa esposto a sud ovest, è emblema di un modo d’intendere la viticoltura, la vinificazione e i piaceri della vita.

A questi fanno corona etichette più semplici, dalla beva immediata dai nomi originali che meritano il racconto e l’ascolto. Perché Marco Vercesi è anche un anfitrione, dalla parlantina fluida, un ironico saggio che ha ancora voglia di sperimentare. Allo “studio” è ora un Pinot Nero dal quale si aspetta solo che diventi “elegante” come ci si aspetta da un Pinot Nero, niente fronzoli, niente piacionerie, solo eleganza e un poco di rigore.

Sono ore liete quelle che si trascorrono alla Crosia, ci si arriva curiosi e se ne riparte appagati, nel gusto e nella voglia di capire e imparare.

Servizi

  • Visite in cantina
  • Wine Experience
  • Aperitivi
  • Shop
  • Accesso disabili