Il Borgo di Zavattarello è, secondo numerosi studiosi, il paese più storico della provincia di Pavia per antichi fatti d’arme. Ma non è solo per il castello del celebre capitano di ventura Jacopo Dal Verme, che merita una visita. Innanzitutto, le pietre millenarie sono incastonate in un ambiente tra i più suggestivi dell’Oltrepò Pavese Montano, che richiama alla memoria le amene visioni dei colli umbri o toscani.
Siamo nella Val Tidone – anticamente abitata dai Liguri, come rivela il toponimo (da tid, tempo, e on, abbreviativo di avon, acqua, cioè “acqua di ore”, torrente) – dove l’Appennino ligure digrada verso il Po. È una vallata sospesa nel tempo, dove la storia si legge ovunque, nel paesaggio agrario modellato dall’uomo come nei castelli, nelle antiche pievi ed abbazie. Le mura e le torri del borgo testimoniano la strenua difesa di un luogo strategicamente importante per la salvaguardia dello Stato Vermesco. La visita a Zavattarello può iniziare dalla piazza coronata di edifici in pietra, le antiche case di “su di dentro”, com’è chiamato il nucleo medievale che conserva la struttura urbanistica originaria.
Il borgo, in parte ancora circondato da mura, è attraversato da una via stretta e sinuosa e da numerosi passaggi costruiti a raggiera verso la Rocca sovrastante ed è anche l’arte antica a farsi ammirare nell’oratorio trecentesco di San Rocco, dove si segnala uno stupendo altare ligneo del quattrocento. Contrapposta alla rocca, all’altro lato del paese, si trova la pieve parrocchiale di San Paolo. La struttura è romanica; purtroppo nel settecento alla facciata originaria ne è stata sovrapposta una barocca. All’interno, oltre ad un notevole altare ligneo con ancona, si notano pale e tele antiche sia nella navata centrale sia nelle cappelle laterali, una delle quali espone reliquie di santi in cofanetti pregiati.